"Quanti minuti saranno passati? Dieci? Dodici?"
Il suo cuore stava battendo velocemente. Così velocemente che temeva potesse essere sentito da quella... cosa.
Il suo cuore stava battendo velocemente. Così velocemente che temeva potesse essere sentito da quella... cosa.
"Cos'era quella cosa, comunque? Era un mostro! Un vero mostro, in carne ed ossa."
Mentre pensava a questa frase, cercava di ricordare cosa fosse accaduto. Stava facendo campeggio con i suoi amici, chiacchierando intorno al fuoco. Tutto era tranquillo. E anche noioso. Voleva solo andare a dormire in una delle tende.
Uno di loro cominciò a guardarsi attorno.
Uno di loro cominciò a guardarsi attorno.
"Credo di aver sentito dei passi..."
"Sarà solo qualche animale attirato dal calore del fuoco. Rilassati!"
"Sarà solo qualche animale attirato dal calore del fuoco. Rilassati!"
Quelle parole non bastarono per calmare il suo amico. I suoi occhi erano spalancati e continuavano a scrutare l'oscurità. Passarono uno o due minuti e poi... sentì degli strani rumori. Come qualcosa che stava trascinando i piedi a terra. Stava per dire qualcosa, ma il mostro fu più veloce.
Con la luce del fuoco, vide un'ombra avvicinarsi velocemente. Gli artigli furono la prima cosa toccata dalla luce. Alcuni di essi infilzarono il fianco del suo amico, mentre gli altri avvolsero il braccio opposto, immobilizzando la vittima. Un secondo dopo, la testa così illuminata rivelò degli enormi occhi vitrei neri e una bocca piena di denti bianchi e affilati. Il bianco dei suoi denti fu immediatamente coperto di sangue, che fuoriusciva dal collo dell'amico.
Tutti quanti gridarono di terrore. Alcuni di loro cominciarono a correre, altri erano paralizzati dalla paura. Il mostro, mentre divorava e masticava il suo primo pasto, afferrò delle braci e della cenere dal fuoco e li tirò sulla faccia della prossima vittima.
L'altro amico urlò di dolore, provando a rimuovere la cenere dagli occhi mentre si trovava in piedi. Ma il mostro afferrò la sua caviglia, lo tirò, lo bloccò sopra il fuoco e morse il suo fianco.
Con due prede catturate e il sangue che estinse il fuoco, il ragazzo scacciò la sua paura e cominciò a scappare via.
Senza più il fuoco, tutto divenne buio e silenzioso. Il silenzio era rotto solo dai suoi passi a terra e dal terribile rumore di carne strappata e ossa rotte.
Dopo aver corso per vari minuti, si fermò vicino ad un albero, appoggiandosi al tronco, nella direzione opposta a cui si trovava il campo.
Era la direzione giusta? Come poteva esserne sicuro, senza luce?
L'unico che sapeva come uscire da quel posto era la prima vittima. I suoi occhi non si erano ancora abituati all'oscurità. La paura di muoversi era troppo alta.
Non un singolo suono si udiva. Forse aveva corso abbastanza lontano. Forse era riuscito a seminare il mostro. Forse.
Provò a fare un passo. Un singolo passo. Non per muoversi, ma per sentire quanto rumore quel passo potesse fare.
Non riusciva ancora bene a scrutare i dintorni, ma poteva vedere alcuni dettagli del terreno sotto i suoi piedi. Non c'erano foglie, né rami, niente che potesse spezzare. Il passo che fece era perfettamente silenzioso.
Non poteva stare lì a lungo: doveva assolutamente allontanarsi dal campo. Cominciò a muoversi facendo passi lenti e silenziosi. Il silenzio continuò. Se avesse continuato a camminare in quel modo nella stessa direzione, forse avrebbe trovato la fine della foresta. Forse, anche una strada.
Forse.
Forse.
Cominciò a contare i suoi passi. Sette. Otto. Nove. Dieci. Undici.
"AAAAAAAAAaaaaaa..."
Un urlo terrificante ruppe il silenzio. Cominciò come un grido disperato di dolore, ma fu immediatamente smorzato, come se la bocca fosse stata coperta con una mano... o la gola strappata via.
Si fermò e per un momento perse l'equilibrio. Riconobbe la voce, ma non l'aveva mai sentita in quel modo. Sentì delle lacrime scorrergli dagli occhi e il suo cuore accelerare di nuovo. Dopo alcuni secondi di tristezza, ritornò la paura.
Dodici. Tredici. Quattordici. Quindici.
All'improvviso, i suoi piedi sentirono qualcosa di liscio. Piatto. Si accovacciò per sentirlo con le sue mani. Era una strada! Una vera strada!
Guardò da entrambi i lati e, alla sua sinistra, riconobbe due luci circolari avvicinarsi lentamente verso di lui!
Una macchina? Un camion? Che importa! Potevano anche essere due motociclette una di fianco all'altra!
Non aveva importanza: ce l'aveva fatta!
Non aveva importanza: ce l'aveva fatta!
Rimase fermo lì, aspettando che le luci lo rivelassero al guidatore.
Il silenzio venne rotto di nuovo. Ma non dal motore di un veicolo che si stava avvicinando.
No.
Erano dei veloci, irregolari e frenetici... PASSI.
No.
Erano dei veloci, irregolari e frenetici... PASSI.
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Ecco a voi un piccolo esperimento che ho provato a fare in collaborazione con un mio amico.
Si tratta di una breve storia horror (dopotutto siamo nel periodo di Halloween) scritta dal mio amico, ed io mi sono occupata di creare un'illustrazione basata sulla storia. L'horror generalmente non è il mio genere, ma ogni tanto sperimentare qualcosa di diverso può essere divertente.
L'autore della storia è il mio amico Francesco Castellini, conosciuto come Cesco Castle su YouTube, dove pubblica video su notizie e curiosità riguardo videogiochi, cartoni animati e altro ancora (andate qui per vedere la sua pagina).
Spero che la storia vi piaccia... e che vi metta paura!
Si tratta di una breve storia horror (dopotutto siamo nel periodo di Halloween) scritta dal mio amico, ed io mi sono occupata di creare un'illustrazione basata sulla storia. L'horror generalmente non è il mio genere, ma ogni tanto sperimentare qualcosa di diverso può essere divertente.
L'autore della storia è il mio amico Francesco Castellini, conosciuto come Cesco Castle su YouTube, dove pubblica video su notizie e curiosità riguardo videogiochi, cartoni animati e altro ancora (andate qui per vedere la sua pagina).
Spero che la storia vi piaccia... e che vi metta paura!
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